266, Source book for the inland fishery resources of Africa - Vol. Il manto vegetale caratteristico delle regioni savaniche è dominato dalla presenza di piante erbacee (prevalentemente graminacee), mentre minore è lo sviluppo degli alberi. Nelle zone intorno all'Equatore (entro pochi gradi di latitudine a nord o a sud) le stagioni secche si riducono notevolmente, fino a ridursi a brevi periodi con minori precipitazioni; il risultato è un clima umido con precipitazioni quasi costanti, con apporti precipitativi elevati, che consente la crescita della rigogliosa foresta pluviale tropicale. I maggiori massicci montuosi dell'Africa settentrionale si trovano nella regione sahariana. [46] Scendendo verso sud e procedendo verso le latitudini temperate, le precipitazioni rimangono discretamente abbondanti ma si osserva un lento decremento delle temperature medie annue; la costa meridionale del Sudafrica è contraddistinta da un clima subtropicale, caratterizzato da precipitazioni sempre prevalentemente estive ma temperature più moderate: Port Elizabeth, in Sudafrica, alla latitudine di 33°S, ha temperature tipiche dei climi temperati caldi, con una media annua di circa 18 °C.[47]. Il regime dei fiumi africani dipende in assoluta prevalenza dall'andamento delle piogge, essendo decisamente trascurabili gli apporti glaciali e nivali. I fiumi che li drenano sfociano in bacini interni, la cui superficie risulta dall'equilibrio tra gli apporti dei tributari e l'evaporazione ed è perciò soggetta a notevoli variazioni nel tempo, sia stagionalmente (seguendo il normale ciclo di stagioni secche e umide dei climi tropicali) che su periodi più lunghi, ad esempio in risposta ai cicli pluridecennali. Città del Capo, in Sudafrica, ha questo tipo di clima: la temperatura media annua è intorno ai 17 °C, variabili tra i 12-13 °C di luglio e i 21 °C di gennaio e febbraio;[36] le precipitazioni ammontano a circa 600 millimetri annui, con un minimo in gennaio-febbraio e un massimo in giugno.[37]. del Congo, sono famose per ospitare una popolazione dell'ormai raro gorilla di montagna, scoperto nel 1902 e oggi minacciato di estinzione.[49]. Acacia radiana e Acacia tortilis) e, soprattutto nelle oasi, la palma da dattero; nelle isolate guelta, pozze d'acqua anche permanenti nelle regioni montuose, vegetano anche oleandri e il rarissimo cipresso del Tassili. La sezione centro-occidentale e settentrionale del continente africano (il Sahara, il Sahel, la vasta regione guineana, il bacino del Congo) è caratterizzata dall'assoluta prevalenza di vasti spazi pianeggianti o debolmente ondulati, aperti, posti ad una quota media relativamente bassa (intorno ai 300-400 metri). Caratteristici degli ambienti delle foreste pluviali africane sono i primati, fra cui scimpanzé e gorilla, dei quali esistono in Africa distinte specie (orientali e occidentali)[48]. Stellione. Un'altra regione di alteterre occupa la regione costiera guineana, nel territorio di Guinea, Liberia e Sierra Leone, dove si allineano i sistemi montuosi del Fouta Djalon e dei monti Nimba; complessivamente poco elevati (culminano a quote inferiori ai 2.000 metri), costituiscono tuttavia un importantissimo nodo idrografico, dove hanno le loro origini i fiumi Senegal e Niger. I valori medi annui sono intorno ai 18/20 °C lungo la maggior parte della fascia costiera, localmente più bassi lungo l'Atlantico marocchino e più alti mano a mano che si procede verso oriente. Nella sezione settentrionale l'altopiano digrada, sempre attraverso grandi scarpate, sul bacino del Congo, mentre ad est (in territorio zambiano e mozambicano) confina con la regione della Rift Valley con un limite netto, marcato dalle fratture che delimitano il bacino del lago Niassa. Nasce con il nome di Lualaba dai versanti settentrionali dell'altopiano del Katanga, parte del grande altopiano che costituisce l'ossatura dell'Africa meridionale, nelle regioni di confine fra lo Zambia e la Repubblica Democratica del Congo; scorre in una vasta regione di pianure o modesti rilievi, descrivendo un ampio arco toccando l'Equatore prima di sfociare nell'Atlantico con un ampio estuario non molti chilometri a valle delle città di Kinshasa e Brazzaville, capitali di due Stati che prendono entrambi il nome dal fiume.