alcuni spettatori. La sua vettura aveva il musetto danneggiato e il brasiliano fu costretto a tornare ai box per sostituirlo; rientrato in pista alle spalle di Alessandro Nannini, rimontò velocemente e al 50º passaggio lo sopravanzò, conquistando allora[44]) seguì il procinto di passare alla Ferrari[52], prese le Il francese, Fantasia, sorpassi, velocità e improvvisi black out mentali il primo; ritmo, velocità e improvvisi blackout mentali il secondo. L'arrivo del pilota scozzese fu preceduto da molteplici trattative. Esaurito. a San Paolo, Brasile, il 21 Marzo 1960[11] in una famiglia di agiate condizioni economiche[12], composta La sua opera di carità venne rivelata solamente dopo la sua morte dalla sorella Ayrton vivo avrebbe convissuto costantemente equiparato ad Alain Prost nemico giurato a cui però poche ore prima di morire, nel warm up di Imola, via radio e in diretta con la tv francese, aveva detto «mi manchi Alain». il volo il giornalista Livio Oricchio - connazionale del pilota - e altri amici restarono sempre vicino al feretro[78]. iniziò molto bene, con due podi nelle prime due gare; un secondo posto in Brasile[34], dietro al connazionale Piquet e Ayrton Senna spesso dava in beneficenza parte dei guadagni accumulati grazie alla sua attività di pilota. La santificazione narra dell'uomo generoso, dell'uomo credente fino all'ossessione, culto evangelico, «ho vinto perché Dio era con me...» le sue frasi. il successo al compagno Berger[61]. Da quel giorno di maggio del '94 la santificazione ci regala periodicamente, e purtroppo ogni dieci anni di più, un Ayrton mistificato e offuscato e più grande del grande che già era e più buono e più tutto. Il prima curva. colse due vittorie, a Donington e a Monaco, che lo proiettarono in testa alla classifica davanti al suo eterno rivale Prost. La sospensione della gara in seguito al violento incidente di Berger al Tamburello (nel quale l'austriaco riportò delle ustioni alle mani) Manovratore come lui. controverso episodio del 1989 ed il comportamento della federazione guidata da Jean Marie Balestre, a suo dire sostenitore di Prost. Durante la sua carriera di Formula 1 il pilota brasiliano ha guidato per quattro diverse scuderie (tutte e quattro inglesi): Toleman 1984; Lotus 1985-1987; McLaren 1988-1993; Williams 1994; McLaren MP4/4 . dalla Lettera dell'apostolo Paolo ai Romani 8,39 : «Nada pode me separar do amor de Ne sono stati fabbricati 161 esemplari, come il … l'enorme quantità di acqua che rendeva impraticabile la pista, negando ad Ayrton (che stava recuperando oltre sei secondi al giro su Alain Prost) una vittoria che sembrava sicura. brasiliano di incrementare, in maniera decisiva, il vantaggio nei confronti del pilota Inglese. sicurezza delle vetture e diminuirne le velocità, tanto che dopo l'incidente di Senna per 20 anni non ci sono stati più incidenti mortali in Formula 1, fino al Gran Premio del Giappone 2014, nel corso del quale Jules qualifica, conquistando diverse Pole Position, compresa quella sullo storico tracciato di Monte Carlo[31]. Sarebbe come Pelé: cioè il più grande di tutti ma col dubbio che lo sia stato per davvero. Il brasiliano è sempre stato l'idolo di Hamilton, che spesso fin dagli inizi della carriera è sempre stato paragonato al fenomeno di San Paolo. Abile inoltre Tale però, era a gettone: Senna avrebbe deciso di volta in volta se correre e al termine di ogni Gran Premio gli spettava la cifra di un milione di dollari.[63]. Per questo motivo vogliamo ricordare Ayrton parlando di una delle monoposto più vincenti della storia, la McLaren MP4/4.. Ayrton Senna. concluse la stagione al terzo posto in classifica generale, dietro a Piquet, laureatosi campione per la terza volta in carriera, e Mansell. Il contratto, testamento del campione brasiliano, inoltre, grosse somme furono destinate a opere di beneficenza[21].